Il bonus acqua, noto anche con il nome di bonus idrico è stato predisposto a partire dal primo gennaio di quest’anno per ridurre la spesa di un servizio essenziale alle famiglie che si trovano in condizioni di disagio economico e sociale. Su disposizione del governo lo gestisce direttamente l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente che ne ha anche regolato i requisiti di accesso.
E proprio andando sul sito di ARERA si apprende che il bonus “consente di non pagare un quantitativo minimo di acqua a persona per anno. Tale quantitativo è stato fissato in 50 litri giorno a persona (18,25 mc di acqua all'anno), corrispondenti al soddisfacimento dei bisogni essenziali”.
L’agevolazione rientra tra i ‘bonus sociali per disagio economico’ viene riconosciuta automaticamente a cittadini e nuclei familiari che ne hanno diritto, senza dover presentare alcuna domanda come stabilito per decreto legge.
Per questo come per gli altri sostegni bisogna dunque solo essere in possesso dei requisiti giusti, ovvero appartenere ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro, oppure essere parte di un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico che così viene identificato come famiglia numerosa e ISEE che non superi i 20mila euro. Oppure, come terza condizione, appartenere ad un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.
Un altro requisito essenziale per ottenere il bonus è che ad uno dei componenti del nucleo familiare sia intestato un regolare contratto di fornitura elettrica, del gas, o idrica con qualsiasi tariffa tra quelle però di esclusivo uso domestico. Ogni nucleo familiare ha diritto ad un solo bonus per tipologia, ovvero uno idrico, uno elettrico e uno gas per anno di competenza.
Come dicevamo prima il bonus scatta automaticamente senza nessuna richiesta, ma chi ne ha bisogno deve però fare domanda per ottenere l’accesso ai bonus sociali che da quest’anno non si fa più negli uffici comunali o nei CAF. La documentazione necessaria per presentare domanda andrà fatta attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) dalla quale si ricava l’ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate, come ad esempio l’assegno di maternità, la mensa scolastica, il bonus bebè.
Il meccanismo che si innesta prevede che se il nucleo familiare rientra in una delle tre condizioni di disagio economico che abbiamo elencato prima, l’INPS invierà alla sua banca dati informatica le informazioni che verranno incrociate con quelle dei gestori e dell’ARERA che in caso positivo autorizzeranno l’elegibilità ai bonus. Come detto quello dell’acqua garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua su base annua che è pari a 50 litri/abitante/giorno per ogni componente della famiglia anagrafica dell'utente. Il bonus garantirà, ad esempio, ad una famiglia di 4 persone di non dover pagare 73 metri cubi di acqua all'anno.
Il valore del bonus idrico, a differenza del valore del bonus elettrico e gas, non è uguale per tutti gli utenti perché le tariffe idriche non sono uniche a livello nazionale e lo sconto in bolletta è diverso a seconda del territorio in cui si trova la fornitura.
Dunque, per individuare quale sia il valore del bonus e, quindi, lo sconto applicato in bolletta, gli utenti dovranno consultare il sito del proprio gestore e verificare quale sia la tariffa agevolata del servizio di acquedotto, quali siano le tariffe di fognatura e depurazione applicate e calcolare l'importo del bonus acqua, a cui hanno diritto, moltiplicando 18,25 metri cubi per il numero di componenti della famiglia anagrafica e per la somma di 3 tariffe: quella agevolata determinata per la quota variabile del corrispettivo di acquedotto; la tariffa di fognatura individuata per la quota del corrispettivo di fognatura ed infine la tariffa di depurazione individuata del corrispettivo di depurazione.
Per maggiore assistenza, l’ARERA al numero di telefono 800 166 654 fornisce informazioni al consumatore.