Il bonus Tv sta riscuotendo molto successo, con immediati effetti nell’incremento nelle vendite di televisori. Il contributo statale è stato perfezionato rispetto al precedente ed è stato predisposto in considerazione dei risultati non soddisfacenti delle campagne di informazione e di sostituzione degli apparati della prima parte dell’anno. Risultati che hanno anche fatto decidere al Ministero dello Sviluppo Economico uno slittamento dello switch off verso il cambiamento tecnologico rispetto al disegno originario.
Dunque ci sarà più tempo a disposizione e più tempo anche per usufruire del bonus per comprare televisori con il nuovo standard DVB-T2 di trasmissione. Il bonus per l’acquisto del nuovo apparecchio televisivo è riconosciuto sotto forma di sconto pari al 20% del prezzo di vendita, sino ad un tetto di 100 euro, comprensivi dell’Iva da calcolare sul prezzo finale del prodotto che si desidera. E come per il bonus bici non ci sono fasce di reddito escluse, tutti possono averlo senza tetto Isee e vale per l’acquisto di un solo apparecchio. Dunque la platea dei potenziali beneficiari è estesa a tutti gli utenti residenti in Italia intestatari del canone Rai e quelli con almeno 75 anni di età al 31 dicembre 2020 e quindi esenti dal pagamento. L’incentivo di può chiedere sino al termine del 2022 o fino all’esaurimento delle risorse. Quest’ultimo è un fattore da tenere in considerazione dal momento che lo stanziamento ad oggi è di 100 milioni di euro, sulla carta del tutto insufficiente se sono vere le stime che calcolano in 10,2 milioni le famiglie che non hanno televisori pronti per il DVB-T2. Un rifinanziamento dei bonus con la legge di bilancio è comunque possibile.
Vediamo ora cosa bisogna fare: va rottamato l’elettrodomestico non conforme al nuovo standard, quindi acquistato prima del 22 dicembre 2018. In molti stanno consigliando di fare prima il test in ogni caso perchè in realtà molti modelli prodotti anche sino al 2017 sono abilitati all’upgrade tecnologico. Chi si libera del vecchio apparecchio deve effettuare la rottamazione presso il rivenditore o un centro comunale di raccolta RAEE consegnando un modulo che si trova sul sito del Mise (Ministero per lo sviluppo economico) con il quale l’utente attesta il riciclo e autocertifica la titolarità dell’abbonamento Rai, nonchè la non conformità della tv al nuovo sistema di trasmissione digitale terrestre.
Si stanno organizzando anche i venditori che devono accedere al servizio telematico messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per trasmettere al Mise una comunicazione telematica con i dati dell’utente del televisore e del prezzo. Per ogni comunicazione l’Agenzia fa le verifiche e controlla la disponibilità delle risorse, le domande sono esaminate in ordine cronologico e vengono evase sino ad esaurimento del plafond di cui parlavamo prima.
Il rinvio dello switch è stato deciso dal governo dopo un confronto con gli operatori televisivi proprio per ovviare al ritardo con il quale sta avvenendo il ricambio degli schermi tv, dunque il passaggio definitivo alla nuova codifica non avverrà più al 30 giugno 2022 ma a partire dal 1° gennaio 2023.
E se ci si chiede perchè cambia il digitale terrestre, la risposta è da rintracciare nel passaggio di frequenze al 5G. Infatti in base ad un obbligo europeo gli operatori tv devono cedere la banda 700 MHz ai gestori di telefonia mobile 5G. Di qui la necessità di passare al DVB-T2 per consentire alle emittenti televisive di continuare a trasmettere la stessa quantità di canali in alta definizione, aumentandone possibilmente sia la risoluzione che la qualità.