Il consumo energetico delle famiglie è inevitabilmente in continuo aumento, per via di un uso sempre più intenso degli elettrodomestici. Se è vero che le case produttrici mettono sul mercato modelli che mirano sempre più al risparmio energetico, c’è un fattore sociale che spinge sempre con maggiore insistenza nella direzione opposta: le famiglie trascorrono più tempo in casa e quindi, inevitabilmente, consumano più kilowatt.
Il fenomeno è trasversale alle generazioni: passano più ore tra le mura domestiche gli adulti, soprattutto dopo il boom del telelavoro, e anche i giovani, dal momento che i luoghi di aggregazione di un tempo, dai giardini pubblici agli oratori, pare siano stati scalzati dalla televisione e dalle apparecchiature elettroniche di piccole e grandi dimensioni.
Ma qual è, oggi, il fabbisogno energetico medio di una famiglia? I numeri, naturalmente, cambiano a seconda dei componenti del nucleo. Per questo, in una recente stima, l’Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas ha fornito due differenti ordini di dati: un nucleo composta da due persone, che utilizza un televisore, un computer, un frigorifero, una lavastoviglie, una lavatrice, due condizionatori e uno scaldabagno elettrico consuma mediamente 2.700 kilowattora all’anno. Se i componenti sono quattro e utilizzano due TV, due computer, un frigorifero, una lavastoviglie, una lavatrice, due condizionatori e uno scaldabagno elettrico, si sale a 3.600 kWh.
Questi dati spingono a due riflessioni: il primo è la dimostrazione pratica dell’economia di scala, per cui il consumo energetico di una famiglia di quattro persone è assai meno del doppio rispetto a quello di una con due componenti. La seconda è che si parla di una media, ma ci sono una quantità di parametri che influiscono e che diversificano notevolmente le spese in questo ambito: il tipo di elettrodomestici in dotazione e l’uso che se ne fa, le caratteristiche dell’abitazione, il clima e le consuetudini individuali (a loro volta comprendenti il tipo di occupazione, le abitudini sociali e culturali, l’attenzione all’ambiente…).
Di certo, esistono alcune buone norme per ridurre anche notevolmente il consumo energetico medio di una famiglia. Partendo dalla qualità degli elettrodomestici, va considerato che quelli più recenti permettono di risparmiare sino al 20% rispetto a modelli di dieci-quindici anni fa. Inoltre, sarebbe bene adoperare razionalmente questi strumenti: per esempio, utilizzando ogni scaffale del frigorifero per la tipologia di prodotto alimentare cui è destinato, oppure facendo solo pieni carichi di lavatrice e lavastoviglie, mettendole in moto nelle fasce di minor consumo e utilizzando, dove presente, il programma Eco.
Altro aspetto importante per ridurre il fabbisogno energetico di una famiglia è quello di adoperare con parsimonia gli impianti di raffreddamento dell’aria e soprattutto quello di riscaldamento: un paio di gradi centigradi in meno e una maglia in più possono davvero fare la differenza in bolletta.
Importante anche la scelta dell’offerta energetica per famiglie: comparando le diverse tariffe online è possibile oggi individuare facilmente la soluzione più adatta al fabbisogno energetico del proprio nucleo.
Infine, l’ampio ventaglio delle piccole attenzioni, che sommate tra loro possono influire anche in maniera decisiva sui costi: spegnere la luce quando non si è in una stanza, fare lo stesso per il televisore e il computer, su cui si può attivare il sistema di stand by dopo un certo numero di minuti di inutilizzo.
Possiamo concludere affermando che se oggi il tenore della vita induce a un consumo famigliare di energia elettrica sempre crescente, è altrettanto vero che disponiamo dei mezzi per limitarlo.