Già da tempo l’Europa sta attuando politiche per ridurre le emissioni di CO2 attraverso un uso più efficiente dell’energia e l’incremento di sistemi di produzione da fonti rinnovabili. Sino a non molti anni fa, le alternative erano ben poche: gas, metano ed elettricità la facevano da padroni. Oggi però nella progettazione di una nuova casa, è fondamentale non solo pensare alla tipologia di infissi e alla distribuzione degli spazi, ma anche al tipo di impianto che si vuole scegliere per una produzione autonoma.
Innanzitutto partiamo col definire queste fonti energetiche. Secondo la normativa, le fonti rinnovabili sono inesauribili, derivanti da elementi naturali, come sole, vento e acqua. Ad esse si aggiungono anche le biomasse, prodotte dai rifiuti combustibili di origine biologica. Di seguito, alcuni degli impianti per la produzione più diffusi:
Tra quelle che possono essere più agevolmente impiegate per l’uso domestico, quella solare gode di grande fortuna. Il calore dei raggi solari che viene trasformato in elettricità mediante i pannelli fotovoltaici, attraverso un sistema costituito da un generatore, un sistema di condizionamento e controllo della potenza, e un eventuale batteria per l’accumulo. Cosa importante è che i pannelli fotovoltaici funzionano anche se posti su tetti poco soleggiati o durante una giornata nuvolosa.
Se si decide di installare questa fonte rinnovabile domestica, il ritorno economico dell’investimento effettuato è legato sostanzialmente al risparmio che si riesce ad ottenere, generalmente, dopo un periodo di 25 anni di utilizzo. Ricordiamo poi ulteriore vantaggio di questa tipologia di installazione: l’incremento notevole del valore dell’immobile.
L’energia rinnovabile eolica risulta invece un po’ più complessa, almeno in campo domestico. Anche un micro eolico domestico infatti ha la necessità di un minimo di vento per far partire il generatore ed accumulare energia. Oltre che la zona di installazione, bisogna considerare che la presenza e la velocità del vento sono elementi imprescindibili per soddisfare i requisiti minimi per far funzionare una microturbina eolica.
Anche le biomasse possono essere un’alternativa interessante, se dovete cambiare la caldaia. Si tratta di produrre energia attraverso la fermentazione controllata delle biomasse (liquami, rifiuti agroindustriali, etc.) che arriva a produrre biogas molto ricco di metano. Il principale limite allo sfruttamento di questa energia rinnovabile è legato alla quantità di materiale molto elevata che si deve produrre e allo spazio necessario per la caldaia e per lo stoccaggio.
In base a queste informazioni, il solare è la fonte più facile ed efficiente da utilizzare per produrre l’energia rinnovabile necessaria per la propria casa e sfruttarne tutti i vantaggi. Si tratta comunque di soluzioni che necessitano di investimenti importanti sia in termini economici che strutturali. Un’alternativa spesso preferita dai più attenti alle tematiche green ed ecologiche è quella di scegliere invece una tariffa energetica che assicuri la produzione da fonti ecosostenibili. Sono infatti molte le compagnie che prevedono offerte di questo tipo: scopri con Winnerland la soluzione più consona ai tuoi bisogni, e più vantaggiosa per ridurre bollette e impatto ambientale!