La legge di bilancio 2023 ha reso più stringenti i criteri per chi percepisce il reddito di cittadinanza. Si prevede che nel 2024 verrà introdotto un nuovo sussidio chiamato MIA – Misura di Inclusione Attiva. Andiamo a vedere insieme nel dettaglio quali sono i cambiamenti più importanti in questa normativa. Se ne è discusso molto per la sua situazione controversia, ma anche per la sua importanza.
A partire dal primo gennaio 2023, la durata massima del Reddito di cittadinanza prevista sarà di sette mesi con le vecchie regole. A partire da agosto/settembre sarà possibile richiedere MIA, ossia la Misura di inclusione attiva. Questa misura ha due modalità di applicazione per due differenti categorie:
· I nuclei familiari con minori, con persone disabili o anziani di età superiore ai 60 anni, ossia privi di persone in grado di lavorare, avranno un importo pari a circa 500€/mese e una durata del reddito di 18 mesi.
· Per i nuclei familiari con occupabili, ossia persone in grado di lavorare, l’importo sarà di circa 375€/mese e la durata massima di 12 mesi.
La modifica non si applica alla Pensione di cittadinanza.
A partire dal 1° gennaio 2023, tutti i soggetti occupabili, ossia coloro che possono svolgere un’attività lavorativa, tra i 18 e i 59 anni dovranno frequentare un corso di formazione o riqualificazione durante un periodo di sei mesi.
Tale tipo di prestazione è obbligatoria, pena l’interruzione del sussidio. Sarà premura delle regioni comunicare all’Anpal i nomi di coloro che non rispettano questo requisito.
Per i beneficiari di età compresa tra i 18 e i 29 anni che non hanno rispettato l'obbligo scolastico, invece, l'erogazione del Reddito di cittadinanza sarà subordinata all'iscrizione e alla frequenza di programmi di istruzione di primo livello.
Per tutti i percettori del Reddito residenti in un comune, sarà necessario partecipare a progetti utili alla collettività. Prima l’obbligo era vigente solamente per un terzo dei percettori, ora invece è esteso a tutti.
Per quanto riguarda i lavori stagionali, il tetto massimo di guadagno percepibile è di 3.000 euro, entro il quale, non ha alcun effetto sull’ammontare del sussidio. Ogni eccedenza va invece comunicata all’INPS.
Sul versante del collocamento, invece, è stata abrogata la definizione di offerta di lavoro “congrua”. Ciò sta a significare che per gli occupabili è necessario accettare la prima offerta di lavoro ricevuta, altrimenti non si potrà più avere accesso al reddito.
Inoltre, i datori di lavoro privati che assumeranno a tempo indeterminato nel 2023 i beneficiari del Rdc, saranno esonerati dal pagamento dei contributi.
Nel caso in cui il percettore di reddito di cittadinanza si trovi nella necessità di affittare una casa, la legge di bilancio prevede che l'importo del reddito di cittadinanza spettante per l'affitto di una casa venga direttamente pagato al proprietario.